Tra la fine degli anni '80 e l’inizio del '90 nasceva a Nuoro la seconda generazione di writers. In quegli anni si contavano già una marea di pezzi, tra quelli del decennio precedente fatti dai primi writers “Wave, Free D, MR Robot, Float, W2ORKart ” e “Kid Loose”, e quelli fatti dalla fine degli anni 80 in poi da “Grim, Shade, Shark, Whiz, Eroe, Daze, Zone e Stew”. Successivamente ci fu “Naves, Kino, Nat51”. Ricordo, più o meno nello stesso periodo nel resto della Sardegna, a S.Teodoro “Dens e Skim”, tra Iglesias, Cagliari e Quartu “Yoghi, Nero 91, Def One, Zisto, Drim, Farfa” e tra Sassari e Porto Torres “Palolo, Randa,Stile, Blaza, Joka, Noise, Kiza”. Ho conosciuto Whiz nel 92, abbiamo iniziato a dipingere, quasi nello stesso periodo, un pò di anni prima, pur non sapendo uno dell'altro, in due quartieri distinti della nostra città, Monte Gurtei e Mughina. In quegli anni inconsapevolmente, una strana energia invase queste strade, ed alcuni di noi ragazzini, iniziarono a dipingere, spinti dalla voglia di fare un proprio pezzo, di scrivere il proprio nome nel nostro quartiere. Nel mio vicinato erano comparsi già da alcuni anni dei pezzi fatti da ragazzi più grandi di me. Erano una cricca di Breakers che ballavano dai primissimi anni 80, e si sfidavano con altre crew di diverse zone della città. Sono cresciuto guardando quei graffiti, andandoli a vedere ogni volta che ne facevano di nuovi, studiando quelle lettere. In principio non si facevano tag, ma solo pezzi e puppets, legati alla cultura hip-hop.. Quello sotto la chiesa di S. Paolo, zona fontanella "the magnificient sprayer" TMS, praticamente, la prima crew di writers formata da “Wave, Free D, Mr. Robot e Float" aiutati da altri amici, fu il primo hall of fame ad essere dipinto, più o meno alla metà degli anni 80. Al tempo avevo una decina di anni, ma quel muro rimane indelebile nella mia memoria, ancora oggi. Dopo quel primo dipinto ne seguirono altri, sempre in quel muraglione, i TMS raffigurarono una metropolitana di New York, con vari vagoni, quasi in scala 1:1. Lì fecero per un bel pò di tempo i loro pezzi. Skeitavamo spesso in quella strada e lì vedevamo evolversi stili che fecero scuola. Sarà che eravamo lontano da tutto, almeno mentalmente, dato che i treni e tantomeno la metropolitana non ci sono mai stati a differenza di altre città del resto d’Italia, quindi le distanze tra Nuoro e una città grande come Cagliari o del “continente” (l’Italia) ci sembravano abissali. Ma quella metropolitana scavalcava le frontiere. Vedere quei graffiti fin da piccoli ci ha spinto ad iniziare e col tempo a migliorarci. Iniziammo ad uscire a caccia di muri da dipingere, in giro per Nuoro, “io, Shade, Whiz e Shark”(DCC). A volte si finiva in vicinato, nel muro dietro casa che dava sulla strada, il nostro primo hall of fame. La ci facemmo scuola a vicenda. Usavamo delle bombolette che coprivano pochissimo, le “Fly Color”, e ricordo che quando andavamo a vedere i nuovi pezzi dei writer maggiori, cercavamo qualche bomboletta dimenticata o semi piena, come fosse oro. A volte trovavamo qualche svuotino, di Sparvar, proveniente dai viaggi di Wave, che ormai era partito a Firenze per l’università, che usavamo poi nei nostri pezzi. Modificavamo tappini per uno spruzzo più fine, o prendevamo quelli degli insetticidi e deodoranti o le usavamo capovolte. Oltre lo skateboarding e la scuola, facevamo solo quello, tutto era spontaneo, dipingevamo tantissimo e capitava che prendevamo gli spray tenendoli obliqui dentro le sacche per non far sbattere la biglia e farci beccare. Nel frattempo negli altri quartieri, altri writers come “Zone, Eroe, Stew” si davano da fare. Il confronto e la sfida tra di noi e con quelli più grandi ci spingeva a progredire velocemente, a tirar fuori la grinta e lo stile, a scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo, ad essere creativi ed evolverci. Si creavano dei legami e delle amicizie vere e durature, si imparava gli uni dagli altri, con molta umiltà. Spesso anche chi viveva di riflesso quella passione veniva coinvolto nelle scorribande notturne. Col tempo iniziarono a circolare le prime fanzine, vedemmo stili diversi e writers americani e ed europei e lettering sempre più estremi a cui confrontarci, non esistevano jam, quindi si sapeva di altri writers in Sardegna, quasi esclusivamente per sentito dire. La sera tiravamo tardi davanti al fuoco fatto in un vecchio bidone arrugginito, e stavamo là, in montagnetta (un parchetto, luogo di ritrovo per molte generazioni del quartiere), estati e inverni. Oltre a noi c’era chi ballava, o semplicemente guardava. L’atmosfera che si avvertiva era completamente diversa da quella che si respira oggi, e ottenere il rispetto dei più grandi era buona cosa, certo, ma pensavamo solo a divertirci e dipingere. Queste cose son rimaste così per molto tempo, senza pensare a niente di tanto distante da quel modo di fare. Seguivamo per quello che era possibile quello che succedeva intorno a noi, attraverso gli articoli, le foto, i libri e i film che hanno fatto storia, ma noi eravamo la, lontani da tutto e quella era la nostra dimensione, in una piccola città di provincia dove non c’erano neanche i pochi treni che stavano a Cagliari, presto conquistati dai writers della zona(TNT). Cercavamo comunque la visibilità e il rischio, dipingemmo quindi la caserma o la littorina Nuoro - Macomer. In seguito alcuni di noi, andando a studiare lontano e vivendo altre realtà si ritrovarono a dipingere insieme, riuscendo finalmente a scendere in yard (BCX). Sono passati tanti anni e molti son tornati in Sardegna creando un progetto che raggruppa varie crew ( www.allcapsproject.co ) e tutt’ora chi diede inizio a tutto questo, da queste parti, dipinge! come tanti di noi a Nuoro e nel resto della Sardegna,
Mi accorgo oggi che forse, tutto questo è stata una grande fortuna.
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elisa